Ganoderma Lucidum

Ganoderma lucidum: cos’è

Il Ganoderma lucidum è un fungo saprofita della famiglia ganodermataceae, dell’ordine dei polyporales, della classe degli agaricomycetes.

Aspetto

Il fungo ganoderma lucidum si caratterizza da un gambo verticale o obliquo tra i 15 ei 30 cm, sulla cui sommità si apre un cappello a ventaglio dal diametro variabile, in genere di 15 cm. La superficie del cappello è lucida, quasi laccata, e tende ad opacizzarsi e creare venature concentriche quando il fungo è maturo. Il cappello è ornato da un orlo di colore giallastro.

Esistono una moltitudine di specie di Ganoderma, e vi sono sei differenti colori del Ganoderma Lucidum, ma il fungo di colore rosso è il più comune.

Tipologie

Di funghi della famiglia dei ganodermatacei ne esistono più di 250, differenti per caratteristiche morfologiche sia macroscopiche che microscopiche, che genetiche. Tra le diverse tipologie della specie lucidum indichiamo le più note, definite dalla tradizione medicinale cinese in base a diversi schemi triterpenoidi:

Storia

Conosciuto in Cina con il nome di Língzhī ed in Giappone con il nome di reishi (霊芝), questo fungo viene enunciato già nel “Classico sulle Radici di Erbe del Contadino Divino“ o brevemente “il classico”, scritto tra il 300 e il 200 a.C., che raccoglie 365 piante e medicinali della tradizione orale cinese che rimandano al famoso imperatore cinese Shen Nong (神農) vissuto intorno al 2800 a.C., nel periodo Quin Han. Troviamo, oltre al ganoderma, lo zenzero, il rabarbaro, il ginseng, la cannella e la liquirizia.

Habitat

In genere viene coltivato in foreste montane caratterizzate da alta umidità e non necessita di buona illuminazione. Cresce infatti all’ombra, sulle radici degli alberi, in particolare conifere come le querce, castagni, aceri, olmi, salici e magnolia e le rosacee come il prugno.

Al giorno d’oggi, il ganoderma lucidum selvatico è piuttosto raro, e la qualità è molto eterogenea. Non a caso in Giappone viene anche definito come “il fungo invisibile”, per via della difficoltà nel trovarlo. Si pensi che se cerchiamo il fungo sui vecchi alberi di prugno giapponesi, in media troveremo un fungo su 1000 alberi ¹.

In Cina, la regione che ha una maggiore densità del micete è l’isola di Hainan, a sud di Hong Kong, nel mare cinese meridionale. Oggi però la maggior parte della produzione del fungo deriva da coltivazione industriale. L’impianto più famoso è a Fujian, nella Cina continentale. Altri centri di produzione sono Taipei e la provincia di Hualien in Taiwan.

Aspetti ecologici

Come altri funghi, il fungo Ganoderma è una specie che se da un lato ha una importante funzione ecologica nella scomposizione degli alberi, dall’altro provoca anche gravi effetti su alberi perenni, causando la decomposizione del tronco o delle radici, in particolare nelle zone tropicali.

Il fungo Reishi è infatti un basiodimicete che possiede enzimi efficaci nella degradazione della lignocellulosa (lo stesso procedimento utilizzato per la produzione di biomassa) ².

Il Ganoderma (in particolare il Ganoderma Boninense) è il responsabile principale del BSR (Basal Stem Rot) negli alberi di olio di palma e di cocco, ovvero il marcimento della base del tronco d’albero. Questo problema ha un’impatto particolarmente rilevante in Indonesia e Malesia, ma potrebbe risultare devastante per tutto l’indotto del settore dell’olio di palma a livello mondiale.

Coltivazione industriale

Solo di recente si è perfezionato un metodo per la coltivazione del Reishi partendo dalle spore ed utilizzando segatura di albero di prugno. È oggi coltivato in particolare in Nord America, Cina, Taiwan e Korea.